Con le vele al vento al timone di una penna

Navigando l’esistenza coast to coast…

veleggio da ovest a est

sciabordando le acque placide

e concise della geometria

che sancisce come la

linea

più breve tra

due punti

è sempre la linea

retta.

Ma se riformo questo principio

in filosofia pura,

la barca della Conoscenza

beccheggia sulla linea (retta)

di consunzione

che decreta lo spartiacque

nel far sì che i due punti

si congiungano

fino ad annullarsi

nel formare un tutt’uno.

Il presente

si salderà

al passato,

l’amore

all’odio,

la morte

alla vita.

La filosofia non smuove di una

virgola

l’assunto geometrico ma lo dilata,

a tratti,

in una visione cosmica universale

per poi proiettarlo nel tempo e nello

spazio

delle possibilità illimitate

e inesauribilmente riprogrammabili

del nostro pensiero creativo:

siano esse visioni

o semplici vedute;

intuizioni lampanti

o dubbi amletici;

folgorazioni geniali

o lucide follie.

Le variabili non mutano mai

le prospettive delle idee,

ma ne modellano nuove forme.

Chi pone

l’accento

sulle sempiterne e spinose

questioni dell’esistenza

ne sa valutare anche

gli aspetti secondari che, tra

parentesi,

non sono in subordine a quelli dominanti.

Le idee non sono simili a un testo

che deve tener conto della

punteggiatura

per esprimersi correttamente,

ma spaziano libere dopo ogni

a-capo.

Coincidono perché non sono lettere

che un semplice

apostrofo

può separare.

Poiché il pensiero unisce da sempre

pur sospeso tra qualche

punto e virgola,

o con qualche

elisione

o troncatura,

o quando è costretto dietro le

sbarre.

Ma neppure le sbarre possono fermarlo.

La visione del tutto che prende forma

è l’azione creativa insita in ognuno di noi

fin dalla notte dei tempi.

Può destare stupore o atterrire;

pur tuttavia è il nostro rifugio,

la nostra atavica placenta.

La strada che calpestiamo

ripercorre fedelmente

quella stessa linea retta che,

nel tragitto, si dipana in molteplici

trattini.

Logorandosi nel percorso

via via che la meta si avvicina, queste

lineette

si frammentano in

punti di sospensione

tracciati a solcare il grande

punto interrogativo

della nostra esistenza

per traghettarci verso il 

punto

di arrivo che ci attende.

Che si giunga con o senza la fede,

non è discriminante per nessuno di noi.

L’essenza è nel viaggio,

non nella meta.

Sia anziché d’augurio

un dilettevole tragitto

costellato di tanti

punti esclamativi

in grado di confortare

quelli più controversi.

Il viaggio è concluso,

e non aggiungo

asterischi.

Con le vele al vento al timone di una penna
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