Per farsi largo con le proprie idee,
se si possiedono solo quelle
e non ancora un nome,
si proceda come Ulisse alle Porte Scee.
Forse così pensò il giovane Eistein, quando
il suo nome non risuonava ancora
con l’eco profonda del genio innovatore.
Impiegato a Berna, all’Ufficio Brevetti, lavora
senza abbandonare per la fisica l’amore
che lo possiede e lo divora.
Delle molecole cerca di dimostrarne
l’esistenza e il loro movimento.
Ma, senza ancora un nome altisonante,
dall’Accademia delle Scienze
riceve solo il tono sprezzante
di menti conservatrici e ottuse.
Ma, come Ulisse,
si fa strada con la forza dell’esempio
che porta al successo chi è ispirato dalla sua Musa.
E, dopo un lungo assedio,
anche per lui si spalancano
le Porte Scee del successo.
Troia è ormai conquistata.
Alla mancanza di un nome, vi pose rimedio.